Gli elementi della natura sono democratici, la fiamma del falò illumina e riscalda chiunque; il povero come il ricco, il saggio come il malvagio e l’ignorante. Dobbiamo sottostare e considerare i principi dettati dall’elemento preso in considerazione, assolutamente non sindacabili. Nessuno sano di mente discute con la legge di gravità, non poggiare i piedi su una superficie solida significa sperimentare il precipitare!
Il fuoco affascina, sprigiona calore fisico ed emotivo, se viene acceso e mantenuto vivo in sicurezza. Come dicevo prima, l’elemento fuoco come ogni elemento della natura, non considera chi lo alimenta e vuole relazionarsi con la sua energia.
Si parla spesso di “madre terra”, cercando con questo di creare del sentimentalismo verso l’elemento. Propongo un approccio scientifico, logico e razionale agli elementi della natura. Madre Terra? Nessuna madre elimina i propri figli che non rispettano i suoi principi, la Terra invece lo fa! Se costruiamo una città in zona sismica, prima o poi l’evento tragico si presenterà. Siamo in attesa del “Big One” a Los Angeles e San Francisco! Da anni i sismologi avvertono della possibilità che possa verificarsi un grande terremoto in California. La faglia di Sant’Andrea ha infatti accumulato energia tale da poter produrre un gigantesco sisma nei prossimi anni.
Di contro, i Giapponesi si sono adattati alle scosse inevitabili della terra, costruendo le case su enormi “molloni” e comprendendo come non subire e ridurre i danni dettati dai movimenti tellurici.
L’elemento deve essere studiato ed è importante riconoscere come può esserci utile sul piano fisico ed energetico “sottile”.
Quando allestiamo il falò c’è una preparazione: la scelta del luogo e della legna da utilizzare, la forma che si vuole fare assumere alla fiamma e l’altezza a cui farla arrivare. Interessante come i partecipanti all’evento assumano inconsciamente dei ruoli: abbiamo sicuramente un ingegnere, cioè colui che concretizza l’idea del gruppo e segnala la sua fattibilità; poi ci sono molti manovali (diteci cosa dobbiamo fare!) e gli immancabili osservatori, ossia coloro che scrutano con imbarazzo, non riconoscendo il loro ruolo. E sicuramente non mancano i criticoni: era meglio se… ecc…
Nella dinamica del falò c’è una fase iniziale, latente, ancora nascosta nell’acciarino… e si! usiamo l’acciarino! Dopo alcune scintille la fiamma timidamente avvolge i rametti più piccoli e – forse creando inquietudine – sviluppa il massimo della spinta ascensionale, per poi affievolirsi e lasciare a terra, per molto tempo, i tizzoni ardenti.
La vita del falò, fin dalla sua nascita, accompagna lo stato emotivo, energetico e fisico dei partecipanti, come se si trovassero su un’onda; onda che può essere alta, bassa, impetuosa, pericolosa, divertente… il falò in questa occasione sarà lo specchio del gruppo e, a seconda di cosa sia utile al momento, potremmo usare le fasi delle fiamme per condizionarne lo stato energetico!