Yoga Camminando

Il bambino muove i primi incerti passi tra curiosità e stupore. Diventato adulto ritrova questo stato quando cammina nella natura, che in un certo senso riattiva questa curiosità. Riusciamo a gioire di questa azione, indipendentemente dal contesto in cui si compie, camminando per il piacere di camminare?

Come si cammina? Semplificando possiamo dire che camminare è un continuo perdere l’equilibrio per rapidamente recuperarlo, spostando un piede in avanti: questa azione ha molte implicazioni fisiche, energetiche e mentali.

Dall’atteggiamento posturale e da come viene coordinato il passo con il respiro, possiamo leggere lo stato energetico e mentale dell’individuo che osserviamo. Il corpo è lo specchio della mente!

Camminiamo per raggiungere rapidamente un luogo o perché percepiamo che il corpo necessita di movimento; perché siamo nervosi e cerchiamo di calmarci. Gli sportivi nei loro allenamenti alternano la camminata alla corsa. 

Oppure camminare può diventare una pratica di consapevolezza meditativa, come propone lo Zen e lo Yoga. Pensare che la meditazione sia stare fermi in una determinata postura, lo considero uno dei tanti pregiudizi ed errori interpretativi.

Breathwalking

Il breathwalking fa parte della didattica del kundalini yoga. Tutto il sistema psicofisico viene coinvolto nell’esercizio: coordiniamo il respiro con i passi, utilizzando moduli respiratori precisi, applichiamo la pressione alternata del pollice sui polpastrelli delle altre dita, sempre consapevoli e attivi.

La seduta di breathwalking inizia con semplici esercizi di riscaldamento e preparazione al respiro consapevole. Questo è un momento importante, in cui attiviamo le varie aree dei polmoni, facciamo brevi apnee in assenza d’aria per migliorare l’ossigenazione cellulare, rallentiamo gli atti respiratori e studiamo uno dei moduli respiratori che utilizzeremo camminando.

Siamo pronti! 
Propongo di solito un percorso pianeggiante e tra gli alberi. Iniziamo a camminare e suddividiamo l’inspirazione in quattro piccole inspirazioni, scandite dai passi: un passo ad ogni frazione di inspiro. Lo stesso per l’espirazione. Abbiniamo ai passi la pressione del pollice su ogni polpastrello delle altre dita e vibriamo mentalmente dei fonemi. Tutto coinvolge il ritmo 4: quattro inspiri, quattro passi, quattro espiri, quattro pressioni sui polpastrelli delle dita e 4 fonemi.

All’inizio si è frastornati dalla difficoltà di coordinare tutte le indicazioni che la tecnica prevede, la mente ci prova e poi desiste proponendo delle distrazioni. Chi è più in difficoltà cerca di coinvolgere gli altri componenti del gruppo nella sua distrazione. Il gruppo ha una grande forza, di valenza positiva o negativa. Può sostenere il singolo individuo nella difficoltà, oppure farlo desistere dall’esercizio, ingabbiandolo in pensieri negativi generati da una mente poco educata e non funzionale allo sviluppo della consapevolezza.

Con la pratica si riesce a stare nello schema proposto e a un certo punto cambia tutto! Si percepisce uno stato interiore di pace e tranquillità e ci si rende conto che si cammina per camminare senza andare da nessuna parte.

Finita la seduta, consapevoli dell’effetto prodotto dalla passeggiata nel sistema psicofisico, ritorniamo al quotidiano, coinvolgendolo e integrandolo in questa vibrazione rigenerante.

Programma per passare dall’ansia alla calma interiore.
Al centro dell’ansia possiamo trovare la calma interiore, pertanto, anche se ci sentiremo un po’ nervosi, la cosa non ci disturberà e sapremo ritrovare il flusso e la naturale capacità d’espressione che sperimentiamo quando siamo pienamente padroni delle nostre azioni.

In questo programma utilizziamo lo schema dell’aquila

Schema dell’aquila
Coordiniamo i passi col respiro mentre inspiriamo attraverso il naso in quattro fasi, successivamente espiriamo attraverso il naso, sempre in quattro fasi.

Aggiungiamo mentalmente la seguente scala di suoni primari.
Inspiriamo e recitiamo mentalmente SA TA NA MA

Espiriamo e recitiamo mentalmente SA TA NA MA

Ogni sillaba corrisponde a un passo e a un segmento di respiro; per aumentare l’equilibrio e la stabilità abbiniamo il tocco del pollice su ogni dito ad ogni passo

Ecco il programma…

Preparazione: esercizi di respiro e mobilità fisica

Iniziamo a camminare con consapevolezza 3 minuti
Schema dell’aquila 3 minuti
Respiro normale 5 minuti
Schema dell’aquila 5 minuti
Respiro normale 3 minuti
Schema dell’aquila 10 minuti
Respiro normale 1 minuto

Conclusione: continuiamo a camminare senza alcuno schema, consapevoli degli stimoli sensoriali percepiti dagli organi di senso.

Slow Walking

Utilizzo lo “slow walking” nei sentieri di montagna che presentano una discreta pendenza. Qualcuno mi ha detto che assomiglia al passo dell’alpino! E’ molto semplice, consiste nel camminare lentamente in salita, evitando che l’apparato cardio respiratorio sia troppo coinvolto, ma allo stesso tempo, il passo non deve essere troppo lento, per evitare di creare eccessiva tensione nella muscolatura delle gambe. E’ un modo di camminare che richiede molta attenzione per mantenere l’ equilibrio tra andatura e respiro.

Quando allontaniamo la mente dai gesti conosciuti e consueti, in questo caso rallentando il passo, la costringiamo ad un lavoro di consapevolezza continua. Il corpo si rilassa scegliendo il giusto sasso su cui appoggiare il piede ad ogni passo e non si avverte alcuna fatica, pur procedendo in salita.